mercoledì 25 agosto 2010

Concerto per Lulù

È una cosa che faccio fatica anche solo a pensare, figuriamoci a parlarne o scriverne, senza provare un profondo dolore. Per chi non lo sapesse, il 2 luglio scorso a Niccolò Fabi è morta la figlia di 2 anni per una meningite fulminante.
Inutile provare a immaginare il dolore devastante di una disgrazia di questo tipo, impossibile.
Il 30 agosto nei pressi di Roma (a Mazzano Romano) nell’area turistica del Casale sul Treja si terrà un concertone in occasione del compleanno della bimba il cui ricavato (ingresso gratuito e offerta libera) sarà utilizzato per la ricostruzione di un ospedale pediatrico a Chiulo, in Angola.
Per chi si trova da quelle parti penso che possa essere una buona occasione per una scampagnata.
Questa la lista (a oggi) dei partecipanti al concerto, ce n’è un po’ per tutti i gusti:
Max Gazzé. Daniele Silvestri. Samuele Bersani. Cristina Donà. Simone Cristicchi. Gianni Morandi. Samuel. Boosta. GnuQuartet. Lorenzo Jovanotti. Paola Turci. Alex Britti. Stefano Dibattista. Velvet. Collettivo Angelo Mai. Roberto Angelini. Elisa. Marina Rei. Luca Barbarossa. Neri Marcoré. Pier Cortese. Marco, Claudio e Niccolò Fabi. Rita Marcotulli. Paolo Belli. Paolo Vallesi. Fiorella Mannoia. Franco Mussida. Olivia Salvadori e Sandro Mussida. Giuliano Sangiorgi. Danilo Rea. Roberto Gatto. Cecilia Syria. Manuel Agnelli. Mauro Ermanno Giovanardi. Tosca. Pino Marino. Pilar. Marco Conidi. Awa Ly. Alberto Fortis.

Qui i dettagli sull’iniziativa.

martedì 24 agosto 2010

The Top 50 Music Videos of the 1990s

Quelli di Pitchfork hanno pubblicato la classifica dei 50 migliori (a dir loro) video musicali degli anni '90.
Personalmente non ne so abbastanza da avere alcunché da ridire sulla loro scelta, esclusi, inclusi, posizione in classifica eccetera. Comunque, se è vero (e per me è vero) che alcuni video sono degli autentici gioielli di arte grafica-musicale, qui ce n'è una bella rassegna:
The Top 50 Music Videos of the 1990s

lunedì 23 agosto 2010

Danger Mouse and Sparklehorse – Dark Night of the Soul

Questo disco è uno di quelli su cui c’è già un sacco da raccontare ancor prima di ascoltarlo, per cui mettetevi comodi.
Innanzitutto gli autori sono Danger Mouse e Sparklehorse.
Il primo è un personaggio eccentrico come è quasi normale (bell’ossimoro, vero?) che siano certi artisti. Il suo debutto sulle scene , quello che l’ha reso di colpo famoso, è stato The Grey Album, disco prodotto come mashup tra il White Album dei Beatles e The Black Album di Jay-Z.
Bianco+Nero=Grigio, voilà.
Peccato che alla EMI siano piuttosto sensibili al tema Beatles e che mal tollerino chiunque faccia uso non autorizzato della loro gallina dalle uova d’oro. Allora ne è nata una di quelle dispute piuttosto tipiche e delicate in cui la potentissima major blocca la distribuzione di un disco che però in questo modo riceve molta più pubblicità di quanto avrebbe mai potuto sperare e quindi più successo e boomerang per la major e grane per il musicista, però una certa fama e rispetto underground e così via.
Sparklehorse è invece un personaggio decisamente tragico. Nel ’96, durante una tournee con i Radiohead (non ancora famosissimi) si rifilò una bella strippata di valium, alcool e eroina nella sua stanza di albergo e perse conoscenza per 14 ore schiacciandosi le gambe con il proprio corpo (sto provando a immaginare cosa voglia dire questa frase che ho preso da wikipedia, ma faccio un po' fatica... Il meglio che mi viene è una posizione inginocchiata e piegata in avanti. Terribile...). Finì anche in coma e al risveglio rischiò di perdere l’uso delle gambe e rimase su una sedia a rotelle per 6 mesi.
Durante quel periodo di depressione gli amici gli fecero ascoltare un sacco di musica e pare che sia proprio durante questi ascolti che fu folgorato dal Grey Album e che sia nata l’idea della collaborazione che ha portato a questo disco, che sarà poi di fatto il suo ultimo lavoro.
Nel marzo di quest’anno si è infatti suicidato con un colpo alla testa.
Lo dicevo che la vicenda era tragica.

Comunque, tornando a momenti più ameni, per la produzione dell’album il duo Danger Mouse+Sparklehorse si è avvalso della collaborazione di autentici pezzi da 90 del mondo indie, musicale e non solo, riuscendo a coinvolgere nientepopodimenoche:
- James Mercer (The Shins)
- I Flaming Lips
- Gruff Rhys (Super Furry Animals)
- Jason Lytle (Grandaddy)
- Julian Casablancas (The Strokes)
- Frank Black (The Pixies)
- Iggy Pop
- Nina Persson (The Cardigans)
- Suzanne Vega
- Vic Chesnutt
- Scott Spillane (Neutral Milk Hotel e The Gerbils)
- David Lynch
David Lynch (sì, proprio il regista) ha collaborato girando alcuni video delle canzoni, creando un centinaio di immagini a corredo del CD e mettendo la voce su un paio di brani (non ho la più pallida idea di quale sia il rapporto che lega il regista con i 2 personaggi autori del disco, ma deve essere piuttosto intenso, dato che si tratta non propriamente di un cameo).
Tutti gli altri artisti ci hanno messo la voce e/o hanno collaborato alla produzione dei brani, per cui non è stupefacente apprendere che nell’imminenza della sua pubblicazione venisse già indicato come evento musicale dell’anno (almeno in un certo ambiente).
Non è finita, però, perché alla EMI quella storia dell’album grigio devono essersela legata al dito, per cui, poco prima della pubblicazione, in base a qualche cavillo legale (i dettagli, che io sappia, non sono mai stati divulgati dalle parti in causa) riescono a bloccarne l’uscita.
Immancabilmente tutti quanti tornano a interpretare i loro ruoli: il pubblico grida allo scandaloso ennesimo sopruso della Spectre-EMI e parteggia per gli artisti imbavagliati i quali a loro volta, oltre all’ennesima dose di pubblicità insperata (a questo punto viene il dubbio, però), pubblicano lo stesso il CD, perché il lavoro grafico di Lynch vale davvero la pena, ma invece del CD vero inseriscono un CD-R vuoto con l’indicazione di farne quel che si vuole (e l’implicito suggerimento di scaricarsi gli mp3 da internet, che da qualche parte si trovano… e registrarselo sopra, alla facciazza della major). Questa trovata, manco a dirlo, ha un irrazionale successo e l’oggetto va presto esaurito e diventa un cult.
Poi alla fine, luglio 2010, qualcosa si sblocca e l’album viene pubblicato, con buona pace di tutti.
Tranne che del povero Mark Linkous (aka Sparklehouse) che nel frattempo, ma non certo per questa vicenda, si è tolto la vita.

Ah già, il disco, com’è?
Come prevedibile: molto bello ed eclettico. In tale varietà di teste pensanti è inevitabile trovare dei momenti meno gradevoli, ma il complesso rimane sempre comunque molto, molto alto.
Personalmente trovo bellissime l’iniziale Revenge (te pareva, è quella con i Flaming Lips, dei quali sono un noto piccolo fan), la saltellante Little Girl, Everytime I’m with you e Grim Augury (in cui compare Vic Chesnutt, personaggio dal destino non molto distante da quello di Sparklehorse e di cui posso dirmi anche di lui piccolo fan, un po’ più mestamente dei Flaming Lips, però).
A questo punto non so se sia l’evento musicale del 2010, forse ormai si sono spese troppe chiacchiere e vicende, però è un gran bell’album. Vale davvero la pena.
Questo l'elenco dei brani con le collaborazioni:

1. "Revenge" (featuring The Flaming Lips) – 4:52
2. "Just War" (featuring Gruff Rhys) – 3:44
3. "Jaykub" (featuring Jason Lytle) – 3:52
4. "Little Girl" (featuring Julian Casablancas) – 4:33
5. "Angel's Harp" (featuring Black Francis) – 2:57
6. "Pain" (featuring Iggy Pop) – 2:49
7. "Star Eyes (I Can't Catch It)" (featuring David Lynch) – 3:10
8. "Everytime I'm with You" (featuring Jason Lytle) – 3:09
9. "Insane Lullaby" (featuring James Mercer) – 3:12
10. "Daddy's Gone" (featuring Nina Persson) – 3:09
11. "The Man Who Played God" (featuring Suzanne Vega) – 3:09
12. "Grim Augury" (featuring Vic Chesnutt) – 2:32
13. "Dark Night of the Soul" (featuring David Lynch) – 4:38

martedì 17 agosto 2010

Arturo Stalteri - Half Angels

Confesso: non ho alcuna competenza per recensire seriamente questo disco. Ho una collezione risicatissima di musica pianistica (qualcosa Tsabropoulos, Tiersen, Mirabassi jr...), non capisco una beata cippa di armonia, insomma, sarebbe molto meglio non sproloquiare e richiudersi in un educato silenzio. Ma sono giorni che sento e risento questo album grazioso e garbato, moody (un anglicismo che da tono alla recensione) senza essere cupo, abbordabilissimo anche da orecchie incolte come le mie senza essere banale. Magari Abo o altri uomini di musica me lo stroncheranno, chissà, intanto Stalteri resta li nel cassettino del CD. Insomma, tutta sta sbrodolata per dire "mi piace" senza un perchè. Forse non il massimo come recensione, però sincera.

lunedì 16 agosto 2010

versi prima di coricarsi - SULUTUMANa, Il tuo culo


Vorrei esser la tua pancia, l'onda del tuo respiro
Vorrei essere l'oceano calmo che ti attraversa
Vorrei essere il tuo centro, il bottone del tuo ventre
Il tuo braccio che mi abbraccia
Vorrei esser la tua mano quando stai sotto la doccia
E vorrei essere il tuo suono, le tue lacrime di gioia
Vorrei esser le tue gambe che si immergono nel mare
Ed il tuo vento nei capelli, il tuo collo nella sciarpa
Vorrei essere il tuo piede quando esce dalla scarpa
Vorrei essere il tuo naso impreciso sinuoso
La tua bocca il tuo riso ah ah ah ah fragoroso
La tua lingua mentre scioglie il gorgonzola
Vorrei esser le tue orecchie quando è festa e c'è la banda
Per le strade e nelle piazze, vorrei esser la tua schiena
Per un'ora di carezze, vorrei essere ciliegie
Sulle cime dei tuoi seni, vorrei essere i tuoi occhi
Che si riempiono di cielo
Vorrei esser la tua pancia, l'onda del tuo respiro
Vorrei essere l'oceano calmo che ti attraversa
E vorrei essere il tuo suono, le tue lacrime di gioia
Vorrei esser le tue gambe che si immergono nel mare
Ed il tuo vento nei capelli, il tuo collo nella sciarpa
Vorrei essere il tuo piede quando esce dalla scarpa
Vorrei essere i tuoi sensi, il tuo gioco preferito
Vorrei essere i tuoi occhi quando si aprono al mattino
E si riempiono di cielo, mentre schiudi le persiane
Vorrei essere il tuo culo

Vinicio Capossela, "Da solo", 2008

Siamo tutti accesamente devoti di San Vinicio, per aver italianizzato la lezione di Tommaso Waits e svecchiato (e, diciamolo, reso più accattivante) quella dell'Avv. Conte, insomma per essere Capossela. E quando Vinicione si è messo a mescolare altre influenze (la musica mariachi, quella bandistica) abbiamo plaudito riverenti. Ma se Capossela smettere essere Capossela e comincia a fare Capossela, ecco che i conti non tornano più. Come in questo "Da solo", più ombroso del precedente e già troppo compiaciuto "Ovunque proteggi", in cui il Vinicio gigioneggia più che mai, sbraca nella misura dei brani e non produce il gioiellino che si staccchi da una generica mediocrità. Troppe marcette, troppe leziosaggini fanciullesche, eccessivo il ricorso al nonsense dei testi. Nostalgici dell'ironia di "Marajà", del lirismo assoluto di "Ultimo amore" dell'immediatezza giocosa di "Allora mambo", imploriamo accorati San Vinicio per un sano ritorno alle origini. Da solo, appunto, può fare benissimo.

giovedì 12 agosto 2010

Unwoman, "Casualties", 2010

Erica Mulkey, violoncellista e cantante, darkeggia su melodie sinuose e tristarelle, stendendo su un tappeto di tastiere il suo violoncello, il cui lamento connota in maniera marcata tutta la sua produzione musicale. Il supporto dell'elettronica è invece variabile, talvolta praticamente assente. Nonostante i natali californiani, Unwoman (come tradurlo? boh, "anti-donna" "de-femmina", ...fate voi) guarda decisamente a modelli britannici, su tutti alla diva Siouxsie, di cui riprende anche il look oltre che il cantato, ma è anche chairo che la signorina ha sentito a lungo Kate Bush. Il risultato è assai buono, particolarmente gradito a palati nostalgici del dark che fu, con l'unico limite di una certa eccessiva omogeneità, che sfocia in monotonia. Pezzo preferito: "Pillars of salt".

giovedì 5 agosto 2010

Podcast, ci riprovo

[UPDATE del giorno dopo: forse ho risolto le difficoltà del caricamento dell'mp3, ma continuo a bisticciare con le tabelle. Torno alla lista classica, che va benone.]

Penso di avere trovato una soluzione un po' più stabile e funzionale per il "cassettone". Quindi ripubblico qui sotto lo stesso podcast che avevo cercato di creare allora, poi se la cosa funziona, potrebbe diventare un appuntamento periodico con il "meglio di" quanto ascoltato ultimamente.
La lista dei brani è questa:

1-The Beatles - While My Guitar Gently Wheeps (1968)
2-Grant Lee Buffalo - Fuzzy (1993)
3-Larkin Grimm - Ride That Cyclone (2008)
4-Cat Power - Good Woman (2003)
5-Eddie Vedder - Long Nights (2007)
6-Eels - Railroad Man (2005)
7-Beth Orton - Stolen Car (1999)
8-Calexico - The Ride, pt.II (1998)
9-The Black Heart Procession - It's A Crime I Never Told You (1999)
10-The New Pornographers - The Bleeding Heart Show (2005)
11-Sodastream - Tickets to the Fight (2006)
12-Pontiak - Aestival (2009)
13-Microphones - You'll Be In The Air (2008)
14-Kevin Ayers - Cold Shoulder (2007)
15-Sufjan Stevens - John Wayne Gacy, Jr. (2005)
16-Vic Chesnutt - Glossolalia (2007)

e il podcast vero e proprio è questo qui:

Voilà.