martedì 21 dicembre 2010

Antony and the Johnsons - Swanlights

Solo una nota, ma doverosa.
Stamattina, per vari motivi (non gravi, eh), sono partito di casa incazzato come una scimmia.
Perfino il recitare di Mimì Clementi mi avrebbe dato sui nervi, e questo la dice lunga, dato che è noto quanto io sia un piccolo fan dei Massimo Volume.
Ho ficcato nel lettore il nuovo disco di A&tJ e l'ho lasciato girare continuando a pensare ai cazzi miei. Dopo un po' mi sono accorto che Antony stava gorgogliando i suoi vocalizzi in vibrato, gli ho prestato un minimo di attenzione e mi son detto "Questo no, eh. Hai rotto proprio i coglioni con 'sta voce!" e ho solo immaginato, ma già con una bella soddisfazione, di premere il tasto eject, prendere il cd e scagliarlo a mo' di frisbee fuori dall'auto in corsa, a schiantarsi contro il ruvido muro che sfilava a fianco strada.
Non l'ho fatto, naturalmente, e non ne ho neanche interrotto la riproduzione.
E ho fatto bene, anzi, benissimo.
Antony è un grandissimo che sa usare quella voce insolita in modo magistrale. In quest'album poi lo stile è molto melodico e solare, meno cupo del precedente. Più pop, insomma e il vocalizzo di cui dicevo è solo un intermezzo nel primo brano, anche bello da ascoltare per bene.
In ogni caso alla fine è riuscito a rasserenarmi, a cullarmi beatamente nel viaggio verso il lavoro, a sciogliere quel nodo di incazzatura che avevo nel gozzo.
Poi magari, riascoltato con animo più tranquillo, potrebbe rivelarsi troppo accessibile, ma per il momento va benone, è un disco davvero piacevolissimo.


Non ho ancora finito di ascoltarlo, volevo solo riportare questa prima impressione perché almeno per me è più determinante che una critica a freddo.

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