lunedì 21 marzo 2011

Varie segnalazioni

Periodo intenso che leva tempo alla scrittura sul blog. Intenso anche di ascolti, però, per cui mi spiacerebbe non accennare a certe cose notevoli che mi sono capitate tra le orecchie ultimamente.
Cristina Donà ha pubblicato un disco davvero molto bello. Canzoni gradevolissime con qualche spunto jazz e tanta classe canora. Arrangiato davvero benissimo da chi non ti aspetti (Saverio Lanza, già al fianco di gente tipo Piero Pelù e Vasco Rossi) è uno di quei rari dischi capaci di mettermi addosso una bellissima allegria. E più che in altri casi, questa volta si tiene costantemente a livelli molto alti.
Anche Caparezza ha fatto un bel disco. Altro genere, altro approccio. Mescola i suoi calembour linguistici a una vena di amara contemplazione dello stato attuale del nostro paesello, ci infila una notevolissima invettiva à la Assalti Frontali (Non siete Stato voi) e per il resto gioca con le rime e suoni anche molto hard (nel senso di rock). Per me paga il prezzo di chiunque sposti troppo il peso sul lato dei testi rispetto alla musica (che comunque è molto buona): dopo averlo ascoltato tre o quattro volte (in realtà piace parecchio ai miei bambini, quindi i miei numeri reali sono molto più alti) il messaggio si è capito. E poi annoia un po’.
Sul fronte anglosassone mi preme segnalare pure Joan as Policewoman. Il suo The Deep Field è uno di quei dischi immensi, senza sbavature. Soul e pop con una spruzzata di rock e funk, gran voce, grande orchestrazione, bellissima musica.
Ci sono poi di nuovo cascato con i Radiohead. Nel senso che quando avevano fatto la loro sparata con In Rainbows (album al prezzo deciso da chi compra, pure aggratis, solo download), io l’avevo preso a scatola chiusa (per 5 euro, per la cronaca). Ora hanno fatto una mossa analoga con The King Of Limbs, solo che il prezzo è fisso (7 euro), poi ancora solo download. E di nuovo ho acquistato a scatola chiusa. E ho fatto bene, credo. Il disco non è un capolavoro (lo dico perché qualcuno dai Radiohead non pretende meno), ma è bello. Non molto semplice senza sbrodolare nell’ostico a tutti i costi, molta elettronica. Per conto mio meglio del precedente, un piccolo ritorno verso i fasti di Kid-A/Amnesiac, anche se non hanno avuto il cattivo gusto del revival.

A presto.

1 commento:

  1. Grazie Luca, che ci sei e fai ciò che ci si aspetterebbe dai blogger musicali, cioè ascoltare musica attuale! io di mio rantolo invettive e giochicchio con le foto...

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