 Gli Okkervil River sono l'unico gruppo che si possa vantare dell'ambitissimo titolo di "Unico gruppo di cui io possieda una maglietta". Giuro, dei tanti gruppi che conosco e apprezzo, questo è l'unico per cui mi sia mai passato per la testa di comprare una maglietta. Sarà che mi piacciono molto i disegni delle copertine di William Shaff o che mi sembrava figo esibire il mio apprezzamento per questa band, fattostà che ce l'ho. E questo renderà del tutto faziosa ogni mia affermazione successiva.
Gli Okkervil River sono l'unico gruppo che si possa vantare dell'ambitissimo titolo di "Unico gruppo di cui io possieda una maglietta". Giuro, dei tanti gruppi che conosco e apprezzo, questo è l'unico per cui mi sia mai passato per la testa di comprare una maglietta. Sarà che mi piacciono molto i disegni delle copertine di William Shaff o che mi sembrava figo esibire il mio apprezzamento per questa band, fattostà che ce l'ho. E questo renderà del tutto faziosa ogni mia affermazione successiva.Quest'album mi piace un sacco.
Questa dichiarazione, oltre a essere praticamente tautologica, date le premesse sopra, è anche piuttosto originale, dato che a sentire in giro questo album non ha riscosso un gran successo di critica (italiana perlomeno).
Il fatto è che a 'sto giro gli Okkervil River hanno decisamente cambiato rotta, abbandonando il loro stile folk-rock piuttosto quadrato e orecchiabile, per deviare verso strutture e arrangiamenti più compositi, dalle parti di Arcade Fire o New Pornographers, per dire.
Pare che sia stato un colpo di testa del leader della band, Will Sheff[1], che stufo del suo stile accessibile ha deciso di fare musica che potesse piacere solo a lui, fregandosene dell'eventuale apprezzamento del pubblico. L'ho saputo dopo averlo ascoltato e apprezzato, ma a me questa presa di posizione avrebbe messo subito in buona luce l'album: ho simpatia per qualsiasi atteggiamento anticommerciale.
Alla fine devo dire che il disco è in effetti un po' prolisso e che perde un po' di traino ad un ascolto completo. In altre parole mi sono sorpreso distratto a pensare ai fatti miei senza dargli più retta, lasciandolo in sottofondo. Questo di per sé è un difetto. Ogni volta però, quando riagganciavo l'attenzione mi ritrovavo immerso in musica gradevole e non banale, sempre di buon livello.
Per cui: se non conoscete gli Okkervil River, non partite da questo album, che per il momento è decisamente anomalo rispetto al loro stile. Vi consiglio Black Sheep Boy o The Stage Names.

 
 




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
