Uno dei gruppi italiani migliori di sempre, di quelli che ci si può osare a fare ascoltare anche ad amici e colleghi stranieri, convinti di riuscire a strappargli un cooool! o un parbleu e di levargli dalla faccia quell'aria da voi italiani tanta melodia e serenate e tarantelle, ma il rock non lo sapete fare neanche un po'.
Avevano anche l'aria del mito bruciato in fretta. Tre album magnifici tra il '95 e il '99, poi lo scioglimento alle prime avvisaglie di cedimento. Ritirati prima del declino, insomma.
Scelta talmente saggia da valergli per più di 10 anni il titolo di mai abbastanza rimpianti. Erano diventati i mai-abbastanza-rimpianti Massimo Volume, insomma.
E invece, dopo qualche avvisaglia (un reunion-tour nel 2008, qualche colonna sonora), hanno pubblicato un nuovo album.
E siamo di nuovo lì. Chi già li conosce , li ritroverà in pieno: raffinato, semplice, ma non banale rock, chitarre-basso-batteria a pulsare e disegnare trame sofisticate ed avvolgenti in zona post-rock e su tutto la voce recitante e profonda di Emidio Clementi a narrare squarci di vita, di sogno, di riflessioni.
Come 15 anni fa, ma suonato ancora meglio, ancora più fluido, ancora più amalgamato ed orchestrato con precisione impressionante.
Chi non li conosce invece, li conosca. Ne vale davvero la pena.
Infine: il 18 novembre parte il tour da Torino, assieme ai Bachi da Pietra, altro notevolissimo gruppo nostrano, pure loro con un disco appena pubblicato. Se capitano dalle vostre parti approfittatene.
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