domenica 15 maggio 2011

The Unthanks - Last

È un disco indubbiamente fuori stagione. Un disco come questo è l'ideale durante la stagione fredda, da ascoltare affacciati alla finestra del proprio cottage con in mano una tazza di tè caldo, osservando i nostri amati foxhound che giocano rincorrendo una beccaccia in giardino, e, oltre il muretto in pietra, la brughiera su cui sale la nebbia al tramonto.
Scemenze a parte, questo disco evoca almeno l'immaginario di quelle atmosfere lì, e non solo perché le Unthanks sono due sorelle che arrivano proprio dalla campagna del nord Inghilterra, ma soprattutto perché il genere di musica che fanno ben si adatta a quegli scenari.
Musiche malinconiche, lente e molto melodiche, cantate ora a due voci, ora a voci alternate dalle due sorelle, accompagnamenti sofisticati e non invadenti, ritmi lenti e sognanti.
Qualche tempo fa (qualche??? Parlo dei tempi del David Sylvian di Secrets of the beehive, quasi 25 anni!) adoravo questo genere di musica, su un album così avrei speso pomeriggi interi di spleen adolescenziale. Ora sono un po' più tiepido nei confronti di questo genere, trovo che sia una bella sfumatura della musica, ma troppo spesso un po' troppo ruffiano, troppo abile a toccare corde facilmente sensibili delle nostre emozioni.
Però, tutto sommato pur prendendolo cin atteggiamento guardingo e sospettoso, devo ammettere che le due sorelline riescono a produrre belle canzoni, piacevolissime ballate che si fanno ascoltare volentieri quando si vogliono distendere un po' i nervi.
In rete è pieno di assaggi della loro musica. Datemi retta: ascoltatele e procuratevi quest'album. Al peggio può sembrarvi un po' lagnoso, ma solo se questa è l'impressione che avete dell'intero genere a cui appartengono, altrimenti è molto difficile che possa non piacervi.

2 commenti:

  1. Io mi sbilancio uno zinzino di più. Le Unthanks mi piacciono assai. Rispetto allo spleen à la Sylvian sono molto più legate a vecchi stilemi folk, che loro declinano in maniera ombrosa e vagamente inquietante. Straconsigliato "A Retrospective", ottima antologia per conoscerle subito. Per vederle live, invece, occorrerà aspettare, che la Rachel è incinta...

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  2. In effetti l'accostamento a Sylvian è più che altro dovuto alla distanza da ritmi veloci e sonorità dure.
    Conoscevo solo l'album precedente, Here's the Tender Coming, ma questo è decisamente meno folk. E a me piace di più.

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