giovedì 11 febbraio 2010

Consigli per le giovani generazioni - Lino e Mistoterital


Una volta, molto impropriamente, tutto il pop che cercava di far ridere, veniva etichettato "demenziale". Era demenziale la musica che sciorinava parolacce (che so, Bottana, Tony Tammaro, Non ho più piume sul culo, Freddy Copertone, la discografia intera degli Squallor , vedi qua) o doppi sensi (Il clarinetto, Arbore Chinotto, degli Skiantos), chi si occupava apparentemente di cose di particolarmente ridotta rilevanza (Accessori Auto, Marco Carena, Una fetta di limone, JaGa Brothers) e chi elevava peana allo sterco (L'inno del corpo sciolto, Roberto Benigni), chi trattava argomenti canonicamente amorosi ma con taglio "inconsueto" (Mi piaccion le sbarbine, sempre Skiantos, Cara ti amo, Elio e le storie tese, Se potrei avere te, di nuovo Tony Tammaro, Ti amo, di nuovo Carena). Erano anche catalogate demenziali le covers fatte sovrapponendo a musiche celebri testi incongrui (M'é morto il gatto, superba rendition di With or without you da parte di Edipo ed il Suo Complesso, C'è da spostare una pecora, Benito Urgu, Lato B -Let it be- dei Powerillusi). Insomma, un gran marasma, degno di analisi in molteplici post. In questo calderone vennero gettati immeritatamente Lino e Mistoterital, geniale band bolognese il cui surrealismo letterario venne scambiato per semplice gusto della comicità a tutti i costi. Al di là del sapido gioco di parole del nome (i nomi del gruppo e dei componenti erano mutuati dall'industria tessile, basti ricordare il cantante Phil Anka e il batterista Paul Syno) LMT offrirono ottimo artigianato musicale, che circolò dapprima solo su nastro (veramente sembra di parlare di un altra epoca..) e poi approdò al vinile con due album gustosissimi, specie il primo (Bravi ma basta, cui seguì Altri nani). Partendo di necessità dagli schemini punk in vigore all'epoca, assolutamente evidenti in Sbarbe della bassa, Tienti le tue trote (che meravigliosa allitterazione...), Hai torto marcio, Addio vecchia stufa, i LMT hanno saputo produrre ottimo pop con venature sixties (Verdura sulla luna sembrano veramente gli Hollies impazziti, Maledetta domenica sa proprio di Fab Four, Cacca cacca ha un attacco che cita zio Elvis, Sono peso sono obeso ha un impasto vocale inequivocabilmente sixties) che combinavano ad uno spiccato gusto per l'autoparodia ed il nonsense, elevato, una volta tanto in Italia, a cifra letteraria e non a semplice svago. Noi, che un Lewis Carroll o un Lear non li abbiamo mai avuti, abbiamo qualche difficoltà a riconoscere che "Zio Mostarda sposerà la figliola di Don Cristobal e seduto su un cornflake parlerà con l'ispettore Fern" o "spalanco una sguardo al sherry, con borse a ispettore Derrick, uno storico mi spieghi che ci fatto qua" siano testo degno di nota. Ma soprattutto non siamo abituati che a testi ridanciani venga abbinata una musica che non sia solo mero supporto al testo o che il gusto per il calembour ("Spara Juri spara" diventa "stira mamma stira") altro non sia che il paravento dell'insipienza musicale. LMT sono stati la contraddizione vivente di questi assunti. Il loro pop allegramente fuori dagli schemi è ancora oggi godibilissimo, nonostante tutti gli anni sulle spalle, anche grazie a quella dimensione artigianale, quasi casareccia, che emana da ogni loro produzione, video incluso (vedi sotto). Su tutto, l'amore per i Beatles è plateale, dai video che riecheggiano i film dei suddetti alle citazioni di "storie di vent'anni fa" fino alla parodia geniale della roof session di "Get back", rivisitata in chiave bolognese con live in mezzo al traffico di "Sbarbe della bassa".

LMT ebbero un successo di nicchia, con un pubblico certo non oceanico ma affezionatissimo ed un fanclèb notevole. Ora, a distanza di tempo, tutto o quasi il loro repertorio è disponibile per il download gratuito a www.linoeimistoterital.com/songobucco (ossia songbook, ma è probabile anche un riferimento a Longobucco) per la gioia di grandi e piccini. Sul sito, una pletora di gadget, ricordi ed aneddoti che danno l'idea della stravaganza nonchalante della cricca. Sicuramente hanno avuto molto meno successo di quello che meritavano, anche per quell'etichetta "demenziale" inadeguata. Adesso il grande ventre del www offre un'altra possibilità

6 commenti:

  1. Grazie, qui ci si commuove (piango cipressi) ;)

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  2. Io conosco Phil Anka mooolto da vicino, e nella vita di tutti i giorni non ci si può immaginare neanche quello che è/era capace di fare sul palco! Continuate così, LMT!
    Firmato: Emmergente

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  3. Tutto vero! Anch'io quasi mi commuovo (piango salici, però) ;-)
    Paul Serry - Torino

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  4. Ted Nylon - Bologna8 maggio 2010 alle ore 01:42

    Grazie , grazie dei fior. Io li conosco molto da vicino (sono uno di loro) e ti posso garantire che è tutto vero. Io ho pianto gocce di Gim (Invernizzi)

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  5. Io approvo quanto riportato nel succulento articolo.Siamo stati dei "beautiful (insomma, dei tipi, dai) losers".Musicalmente sono ancora attivo e ciò che ho seminato con i LMT lo raccolgo tuttora. Bob Rodiatoce.

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  6. Quello che non mi spiego è perché non abbiano continuato, con quello che gira oggi nella musica italiana (anche indipendente) non sfigurerebbero affatto... anzi...

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