Erica Mulkey, violoncellista e cantante, darkeggia su melodie sinuose e tristarelle, stendendo su un tappeto di tastiere il suo violoncello, il cui lamento connota in maniera marcata tutta la sua produzione musicale. Il supporto dell'elettronica è invece variabile, talvolta praticamente assente. Nonostante i natali californiani, Unwoman (come tradurlo? boh, "anti-donna" "de-femmina", ...fate voi) guarda decisamente a modelli britannici, su tutti alla diva Siouxsie, di cui riprende anche il look oltre che il cantato, ma è anche chairo che la signorina ha sentito a lungo Kate Bush. Il risultato è assai buono, particolarmente gradito a palati nostalgici del dark che fu, con l'unico limite di una certa eccessiva omogeneità, che sfocia in monotonia. Pezzo preferito: "Pillars of salt".
Cattiveria e umiltà.
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La cattiveria agonistica ispira i peggiori istinti, l'umiltà agonistica i
migliori. E si può vincere lo stesso, se non di più, ottenendo inoltre il
rispet...
5 settimane fa
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