
Praticamente, dalle mie parti è un evergreen.
Ho tre figli e con ognuno di loro sono dovuto a scendere a inevitabili e comprensibili compromessi per quanto riguarda la musica da ascoltare insieme. Loro tirano per La vecchia fattoria ia-ia-oh, io magari mi orienterei verso uno Stooges d'annata.
Va da sé che che di una mia vittoria in questa diatriba non se ne parla neanche e l'unica alternativa ad una mia completa capitolazione è il compromesso, costituito da brani che non mi dispiacciano ma che possano nel contempo suscitare un loro interesse, ché poi, una volta che la melodia gli è entrata in testa, è fatta, sono capaci di canticchiarti pure i Talking Heads (gli Stooges no, non c'è verso).
Comunque, quel che volevo dire è che con un brano in particolare ho sempre riscosso un successo (leggi: approvazione) incredibile: si tratta di Guarda che luna interpretato da Petra Magoni&Ferruccio Spinetti.
Lei penso che sia una delle migliori voci presenti in Italia (non me ne intendo, ma potrebbe benissimo essere La migliore), lui è un altrettanto valente contrabbassista, già in forze agli Avion Travel, e insieme hanno formato questo duo, a nome Musica Nuda appunto, in cui le canzoni sono interpretate solo da loro due. Contrabbasso e voce dunque, nient'altro.
Questo era il loro primo album e fu una vera rivelazione, canzoni d'ogni dove e tempo (da Eleanor Rigby a Prendila Così a Monteverdi) reinterpretate in questa forma piuttosto inusuale. Tra l'altro pare che l'intero album sia stato registrato per gioco in un pomeriggio, e non è difficile crederlo tanto palesemente traspare la spontaneità di certi momenti.
Poi hanno pubblicato altri album, altrettanto belli e con qualche concessione in più alle collaborazioni (Stefano Bollani, per esempio) ma che semplicemente erano meno sorprendenti nella formula del primo.
Quel brano, Guarda che luna, è pure diventato un classico delle mie interpretazioni a cappella (robe che solo i miei parenti più stretti ed innocenti possono sopportare) e l'altra sera mi è venuto in mente di proporlo al più piccolo dei miei pargoli. Mentre mi ascoltava cantare quelle parole, i facili riferimenti alla luna e al mare, la notte, l'amore... sembrava rapito.
Oggi ho rispolverato il cd e gliel'ho messo a disposizione sulla sua malandata radioCD.
Risultato: unica canzone ad essere ascoltata da quell'essere smisuratamente impaziente dall'inizio alla fine. Di solito lui di una canzone ascolta i primi 7-10 secondi, poi skippa alla successiva. Con questa invece no, dall'inizio alla fine e poi di nuovo.
Devo dire che oggi l'avrò sentita 30 volte e che quindi mi sta venendo un pochino a noia, ma tutto sommato, paragonata alla Vecchia fattoria, è un gran bel passo avanti.
Per Down on the street c'è tempo.