Stamattina, per vari motivi (non gravi, eh), sono partito di casa incazzato come una scimmia.
Perfino il recitare di Mimì Clementi mi avrebbe dato sui nervi, e questo la dice lunga, dato che è noto quanto io sia un piccolo fan dei Massimo Volume.
Ho ficcato nel lettore il nuovo disco di A&tJ e l'ho lasciato girare continuando a pensare ai cazzi miei. Dopo un po' mi sono accorto che Antony stava gorgogliando i suoi vocalizzi in vibrato, gli ho prestato un minimo di attenzione e mi son detto "Questo no, eh. Hai rotto proprio i coglioni con 'sta voce!" e ho solo immaginato, ma già con una bella soddisfazione, di premere il tasto eject, prendere il cd e scagliarlo a mo' di frisbee fuori dall'auto in corsa, a schiantarsi contro il ruvido muro che sfilava a fianco strada.
Non l'ho fatto, naturalmente, e non ne ho neanche interrotto la riproduzione.
E ho fatto bene, anzi, benissimo.
Antony è un grandissimo che sa usare quella voce insolita in modo magistrale. In quest'album poi lo stile è molto melodico e solare, meno cupo del precedente. Più pop, insomma e il vocalizzo di cui dicevo è solo un intermezzo nel primo brano, anche bello da ascoltare per bene.
In ogni caso alla fine è riuscito a rasserenarmi, a cullarmi beatamente nel viaggio verso il lavoro, a sciogliere quel nodo di incazzatura che avevo nel gozzo.
Poi magari, riascoltato con animo più tranquillo, potrebbe rivelarsi troppo accessibile, ma per il momento va benone, è un disco davvero piacevolissimo.
Non ho ancora finito di ascoltarlo, volevo solo riportare questa prima impressione perché almeno per me è più determinante che una critica a freddo.
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