[Vabbè lo so: le accuse di fanatismo a questo punto si fanno
assolutamente fondate, ma non posso farne a meno, quando sento robe come questa
mi scappa di raccontarle.]
I Flaming Lips ne hanno combinata un’altra delle loro.
Innanzitutto hanno fatto un disco, e vabbè, è il loro
mestiere. Questo disco, un album doppio nella versione in vinile, contiene brani scritti in collaborazione con gli artisti
più disparati, da Erykah Badu a Nick Cave, da Yoko Ono & Plastic Ono Band a
Ke$ha[1],
da Bon Iver ai Lighting Bolt[2],
a Chris Martin dei Coldplay e diversi altri.
Beh il disco è piuttosto bello, ma ne parlo poi dopo, perché
ora mi preme descrivere l’operazione commerciale/caritatevole che hanno
sviluppato a riguardo.
Poco prima della pubblicazione dell’album, i Flaming Lips scoprirono
che Jack White, in occasione del Record Store Day, stava per pubblicare un
singolo in vinile contenente del liquido blu all’interno. Il vinile poi sarebbe
stato di materiale trasparente, per cui il liquido blu avrebbe costituito un
bell’effetto sul piatto rotante.
I Flaming Lips a questo punto hanno l’ideona e rilanciano: mettere in vendita un’edizione speciale del loro disco contenente, senti un po’, il sangue dei musicisti che ci hanno lavorato!
10 pezzi a 2.500$ l’uno, il ricavato in beneficienza (per
gli stessi enti destinatari dell’iniziativa dei nomi dei fan cantati in una
canzone). Ora, l’idea è su quel confine che sta tra l’originale e il folle, ma
più che altro io mi immagino il buon Wayne che telefona a Yoko Ono per
chiederle una fialetta di sangue (infatti il sangue di Yoko non c’è, ma c’è quello di Sean
Lennon, mica ciufole).
Una volta raccolte le fialette di sangue d’artista
i simpatici Flaming Lips&collaboratori hanno iniettato
il sangue nello spazio tra le facciate dei dischi
sigillato il tutto e confezionato.
Il risultato è ‘sta roba qua, altro che l'ampolla di S. Gennaro!:
E qui sotto c’è Wayne Coyne che pubblicizza l’iniziativa:
Ah già e il disco com’è? Molto bello se vi piacciono i
Flaming Lips. Sicuramente non un banale supporto in funzione dell’iniziativa
descritta sopra.
Un po’ particolare rispetto ai loro canoni, dato che ogni
traccia cerca almeno in minima parte di adattarsi allo stile dell’ospite. Tra l’altro,
almeno lo spirito di cortesia ha fatto sì che ogni brano sia totalmente
compiuto, senza intermezzi o riempitivi. Ma non pensate a eccessive deviazioni
rispetto allo stile dei nostri di questi ultimi tempi: melodie sepolte sotto strati di
effetti e distorsioni, digressioni nel noise e placidi approdi al minimalismo, ballate
seriose e improvvise boutade, ma tutto sommato ancora abbastanza accessibile, almeno a confronto di certe cose di qualche anno fa.
I ragazzi sono sempre loro, gli anni passano e la fantasia
sembra non esaurirsi mai.
[1] Personaggio piuttosto hype tra i giovanissimi. Più affine ai gusti di mio
figlio che di quelli della mia era, per dire.
[2] Altri personaggi
che meriterebbero un discorso tutto per loro. In breve: trattasi di un duo
basso+batteria, che fa noise rock piuttosto energico, con linee di basso
vertiginose e il batterista che picchia come un indemoniato nascosto da una
maschera di stracci e un microfono appiccicato alla bocca, per mezzo di cui
emette versi assurdi. Guardate su YouTube qualche loro esibizione per dare un
senso a questa descrizione e poi ditemi se non sono degli svitati.
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