L'Italia è sicuramente uno dei paesi in cui essere figli di, fratelli di, parenti di, amici di aiuta la fortuna professionale e olia i rugginosi meccanismi della carriera. E se molti, troppi, piazzano i loro famigli a dar sfogo alla loro dubbia arte, magari dopo averli coatti alla carriera artistica, non tutte le famiglie di artisti vengono per nuocere. Luca ha giustamente rievocato l'inizio poco conosciuto ma interessante della carriera di Alan Sorrenti; allora già che ci siamo diciamo anche che Alan ha una sorella (Jane, in arte Jenny), preziosa vocalist che ha inciso, da sola e con i Saint Just, alcuni album di buon prog italiano. Melodie folk contaminate da venature classicheggianti, su tutto la voce da virtuosa della Sorrenti, ricordano un po' gli inglesi Renaissance e Pentangle. Ascolto non imprescindibile, ma tutto sommato gradevole.
PS: in epoca in cui i Kevin e le Sharon nascono come funghi anche nella remota provincia, precisiamo che Alan e Jenny devono il nome non all'esotismo improvvisato di un genitore esterofilo, ma da una mamma gallese
Io l'ho visto giocare.
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5 settimane fa
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