martedì 1 giugno 2010

I dischi da Isola Deserta

Oggi faccio l’ennesima proposta di rubrica, i Dischi da isola deserta.
L’idea non è mia, e nemmeno il titolo. Quest’ultimo l’ho preso da BLOW UP, l’idea originale forse non è neanche loro, ma per quel che ne so gliela si può pure attribuire.
L’idea è quella di indicare i 10 dischi che si porterebbero con sé in un isola deserta, pensando che quelli sarebbero gli unici che ci sarà dato di ascoltare per un lunghissimo tempo (si lo so: “e che impianto ci sarebbe su un’isola deserta? E da dove arriva l’elettricità?”. Dai, sospendiamo l’incredulità, ok?). Poi, al di là dell’isola, uno può immaginarsi la situazione che vuole, la domanda a cui rispondere è: “quali sarebbero i 10 dischi che vorresti avere se non potessi avere che quelli per molto tempo?”.
Chiaramente una lista del genere avrà diversi punti in comune alla lista dei “10 dischi preferiti in assoluto” (apropò, lo famo un post così?), ma la differenza fondamentale è la durabilità degli album. Cioè, immaginandosi di avere solo quelli a disposizione per 2 anni, occorrerebbe essere abbastanza sicuri che possano reggere ad un ascolto molto molto ripetuto. Quindi, magari tra i nostri best-of-ever compare quel disco in cui tre note vengono ripetute per 70 minuti. Ecco, chiedetevi se, al di là del vostro giudicarlo un capolavoro, immaginate di poterlo ascoltare un botto di volte senza stufarvi.
Poi magari nessun disco reggerebbe una simile prova, ma il concetto della lista è quello, non facciamo i pedanti.
Ah, non stiamo a mettere nessuna regola rigida, ci mancherebbe, ma siamo ragionevoli: l’Opera Omnia di Beethoven sarà anche stata pubblicata come cofanetto unico, ma non vale.
Come generi invece vale qualsiasi cosa, basta che suoni su un lettore cd, giradischi, grammofono, iPod…

Infine, come informazione generale: quelli di BLOW UP ci hanno pubblicato un libro con la raccolta delle scelte di 116 musicisti/gruppi. Se vi interessa il libro è questo.

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