Ha senso, caro ed erudito pubblico, recensire, pontificare o comunque disquisire su un disco talmente ostico che non si è mai riuscito a sentire tutto di fila? Non è uno zinzino presuntuoso consigliare un ascolto mai completato in prima persona? Oltretutto il tizio in questione non è esattamente un tipino facile, erano solo 16 anni che non incideva musica, e per inciso (ah, che bel calembour!), non si ritiene nemmeno un cantante. Gil Scott Heron, una biografia troppo complicata per spiegarla qui, comunque segnata da tanta politica, tanta coscienza e tanta ma tanta droga e un vocione nero rotto da tutti gli abusi, torna con un disco come sempre di "spoken word", voce parlata, quasi un comizio in musica. La musica, appunto, è di fatto un blues minimale, senza fronzoli, senza assoli chilometrici o virtuosismi di sorta. Gli arrangiamenti sono molto accurati nel loro essere essenziali, dagli archi pizzicati di "I'll take care of you" al sommesso trip-hop (è un ossimoro?) di "Your soul and mine" o "New York is killing me". Quando proprio gli strumenti non ci sono, e resta solo il vocione baritonale, il pezzo viene etichettato come "interlude", quindi chi vuole schiaccia il tasto skip e si risparmia la tirata dell'incazzoso vocalist. Confesso di averlo fatto anche io, non sempre si è inclini a sentire le peraltro giuste elucubrazioni di quest'uomo, che difende e fa vessillo della propria povertà, del proprio disagio, dei propri limiti. Ma visto nella sua globalità, con le sue perle, il disco è magari indigesto, ma pieno di spunti e di sentimenti forti. Consigliato, ma non come introduzione alla black music. Per ulteriori nozioni consultare http://gilscottheron.net/ o la voce Wiki su GSC. Per un ottimo riassunto valga la sua frase "per quanto tu possa aver perseverato nell'errore, puoi sempre tornare indietro". E' uscito da poco di galera, ricordiamolo.
Io l'ho visto giocare.
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Ieri, 15 ottobre 2024, passeggiavo con mia moglie in corso Re Umberto e ad
un certo punto ho "sentito" che ero vicino al luogo dove morì Gigi Meroni,
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5 settimane fa
minchia che figata! (mi sento particolarmente aulico...)
RispondiEliminasolo sentito (non ascoltato), ma già apprezzato molto molto
grazie della segnalazione
è un po' greve, diciamolo... iggy pop sembra un salutista ed eminem un educanda in confronto, però...
RispondiEliminaAndato...
RispondiEliminahttp://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/spettacolo/2011/05/28/visualizza_new.html_844133325.html
Commemori tu?