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MdD(abo) #10: I love you but I chosen darkness - fear is on our side (2006)
La macchina del tempo ha avuto molto lavoro, in questo decennio: autobus carichi di giovanotti in gita a visitare le polverose decadenze del post-punk di quasi trent’anni fa. E i ragazzi ne sono tornati spesso affascinati e coinvolti, pronti a sfornare la loro versione dei fatti in compiti in classe calligrafici e a volte persino ispirati. Il primo album (dopo un paio di EP) del quintetto di Austin, Texas, è però qualcosa di più di un compitino ben riuscito. Fear Is On Our Side pare un disco davvero scritto venticinque anni fa, una piccola perla di oscuro romanticismo che non stupirebbe vedere infilata accanto ai vinili dei Joy Division, dei Bauhaus, dei primi Cure. Nessun facile richiamo a stilemi di maniera, ma piuttosto adesione appassionata al languore malinconico di chi quelle emozioni le ha vissute in tempo reale. Sorprendente (vieppiù considerando la provenienza texana :P). Nessuno sdilinquimento, inoltre, né sbrodolante autocompassione tardoadolescenziale, ma sapiente uso di distorsioni (chitarra e basso), riff illuminanti e ritornelli a squarciagola. Il suono è quello, batteria e basso pulsanti e slabbrati il giusto, chitarre che si incastrano tra delay, flanger ed eco, tastiere paddose e suggestive. La linea vocale è spesso doppia, sia quando si snoda sussurata, sia quando si apre in melodie a note lunghe. E poi, beh, le canzoni. Ci sono. If It Was Me è l’immersione in un oceano nero punteggiato da qualche medusa fosforescente, Lights snida da un angolo di dolore e accompagna a fare una passeggiata all’aperto, The Ghost è un’ alba tagliente e spaesata. O almeno così direbbe il poeta. E comunque tra bordoni psichedelici, limpidi arpeggi, robuste pulsazioni in ottavi e sonore pacche di rullante, è proprio il clima ciò che più ammalia di questo romantico e cupo disincanto darkwave. Ti amo ma ho scelto l’oscurità, appunto.
PS
Non molte tracce su youtube. Questa è una.
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