Probabilmente si tratta dell'album più solare e facile, tra quelli degli islandesini, e forse non è un caso che sia il primo ad essere prodotto per una major. Tuttavia questo è il loro disco che ho ascoltato di più e che ho amato di più e all'amor non si comanda. Soggiogato come sempre da impasti sinfonici che anche alla veneranda età di 42 anni continuano a suggerirmi l'esistenza di un mondo trascendente (chimera altrimenti obnubilata dalla prosaica quotidianità), irretito dalle armonie ammalianti, dalle voci eteree, dai suoni scampanellanti, non posso che piazzare Takk tra i top del decennio. E soprattutto innalzare la terza traccia (Hoppipolla) al numero uno dei miei ascolti preferiti in assoluto (persino più del secondo tempo del Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra di Ravel ^^). Amen.
Ps
Ecco
Hoppipolla, magno cum gaudio meo.
Nessun commento:
Posta un commento