martedì 22 dicembre 2009

MdD #3 (Marco) Les Anarchistes, Figli di origine oscura

Esordio avvincente di una peculiare (e ormai disciolta) formazione versiliana questo album stra-premiato (miglior esordio al Tenco 2002) è un disco folgorante, che sfida qualunque definizione. Provo a descriverlo a pezzi, de-strutturando una musica che invece ha un impatto assolutamente massiccio ed omogeneo. Dunque, prendete una sezione ritmica tecnica assai, con buone influenze jazz, una chitarra rtimica abitualmente distorta, tastiere e campionatori sovrabbondanti talvolta platealmente rumoriste, una sezione fiati formata da sax e trombone di impronta free-jazz e infine due voci stupende, Alessandro Danelli e Marco Rovelli, baritono e contralto, spesso impegnati in impasti sofisticati. E metteteli a suonare vecchie canzoni anarchiche, alcune famose, altre rispescate con cura filologica, un po' di Léo Ferré, qualche canto partigiano, il tutto con l'aiuto di pazzarielli assortiti, da Blaine Reininger (Tuxedomoon) a Raiz (Almamegretta) ad Antonello Salis. Il risultato, giuro, è sconvolgente: per una magia alchemica le melodie classiche si sposano con i fiati free, la ritmica quasi industrial, coi suoi clangori, tiene il passo con un cantato quasi classico. Sembrerebbe un incrocio tra i Suicide di Frankie Teardrop e Giovanna Marini, e detto così suona ripugnante. Invece sono Les Anarchistes e niente altro, e hanno un marchio di fabbrica così individualizzante come, nel recente passato, solo i CCCP seppero avere. Possono essere jazz, elettronica, folk, qualunque etichetta è una coperta cortissima. Come se fossero davvero figli di una combinazione astrale irripetibile, dopo due cd, perlatro degnissimi, si sono sciolti (o, dico speranzoso, sono in pausa). Ma questo cd è inarrivabile e, se dovessi indicarne solo uno per il decennio, andrei con questo.

5 commenti:

  1. procurato ed inserito in lista-ascolti.
    è questo il bello dei listoni: sono una splendida e già filtrata fonte di ispirazione.
    ne parlerò.

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  2. Hai centrato il punto. Da alcuni giorni c'è Joanna Newsom sul mio Ipod. Poi mi piacerebbe ancora un ulteriore confronto post-ascolto. grazie luca!

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  3. sentito.
    bello.
    è effettivamente straniante questo misto di antico e moderno.
    per i miei gusti rozzi c'è solo qualche virtuosismo di troppo, ma l'operazione è davvero ben riuscita.

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  4. Conosco bene lo stupendo Figli di origine oscura e conosco bene Les Anarchistes che di album ne hanno fatti 3: c'è anche "Pietro Gori" del 2008. Il gruppo ha avuto qualche piccolo cambiamento al suo interno ma esiste ancora, eccome.
    Assolutamente d'accordo ad inserire l'album fra i migliori del decennio (e non solo).

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  5. Nicola, siamo felici di sapere che il gruppo esiste ancora. "Pietro Gori" è ben presente nella mia collezione, ed è anche in alto negli indici oersonali di ascolto. Scusa per l'imprecisione, dovuta alle scarse notizie su Les Anarchistes filtranti dal web.

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